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SCAVI DI SYBARIS

Ci Thorno

21 Luglio 2020

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Fondata intorno agli anni 730-720 a.C. da popolazioni achee guidate da Is di Helike, Sybaris insieme a Kroton e Taranto, fu in assoluto una delle più grandi città della Magna Grecia, con oltre 100 mila abitanti distribuiti su 510 ettari di terreno protetti da una cinta muraria di 10 km.

L’antica Sybaris, nome derivato dalla capitale della Colchide, fu certamente colonia prospera, la cui opulenza, la ricchezza degli aristocratici e lo sfarzo dei banchetti erano rinomati in tutto il mondo greco. Diodoro Siculo racconta che nella Sybaris arcaica era facile ottenere la cittadinanza, ben presto la città crebbe nei numeri e nella forza.

Nel 530 a.C. con la distruzione della vicina Siris, la potenza di Sybaris raggiunse l’apice, tanto da farle vantare il dominio su un territorio vastissimo, che come dice Strabone si estendeva su 4 popoli e 25 città.

La propensione all’ozio dei sibariti era comunemente nota, e colorita da leggende come quella che voleva nell’antica Sybaris il divieto di tenere galli in casa per evitare di disturbare il sonno dei vicini; oppure quella secondo la quale, alcune condutture in terra cotta portavano il vino dalle campagne direttamente in città, nelle ville dei nobili.

L’OZIO DEI SIBARITI. Il carattere mite ed ozioso (celebri nell’antichità furono i banchetti sibariti) si trasformò in pericolo per i crotoniati sul finire del VI secolo a.C. quando a Sybaris prese il potere il tiranno Telys, chiedendo ad ultimatum ai crotoniati di restituire i nobili e gli aristocratici sibariti che intanto fuggirono riparando nella città di Kroton. Il rifiuto voluto dal gruppo pitagorico, avverso alla tirannia di Telys, fece scoppiare la guerra tra le due potenze achee.

LA DISTRUZIONE DI SYBARIS. Nel 510 a.C. i crotoniati, sotto la guida del pluriolimpionico Milone assediarono per 70 giorni la città di Sybaris, ne sconfissero l’esercito sul fiume Traente, deviarono il corso del fiume annegando le macerie della città sotto 4 metri di fango. Terminava così violentemente una delle più grandi civiltà mai vissute in Italia.

LA NASCITA DI THOURIOI. Dopo vari tentativi andati a vuoto da parte dei superstiti di ricostruire la città, nel 444 a.C. gli ateniesi di Pericle ricostruirono la colonia col nuovo nome di Thourioi. Tra i fondatori della nuova Sibari si annovera lo storico Erodoto di Alicarnasso, che qui terminò la sua vita, e l’architetto Ippodamo di Mileto, già autore del piano urbanistico del porto di Atene, che si occupò di progettare l’impianto urbano della nuova Thourioi.

Il IV secolo a.C. segna l’inizio di un conflitto permanente con le popolazioni dei lucani e dei brettii, e un generale decadimento della Magna Grecia. Tali conflitti continui indebolirono fortemente Thourioi che fu sconfitta dai brettii nel 389 a.C. presso la città di Laos.

LA COLONIA ROMANA DI COPIA. Dopo ulteriori pericoli corsi nel 344 e nel 302 a.C. nel 282 a.C. Thourioi fu costretta a chiedere aiuto ai romani. Da quel momento la colonia ateniese di Thourioi entrò in orbita romana, e dopo le vicende di Pirro e Annibale che la saccheggiò distruggendola, nel 194 a.C. venne dedotta la nuova colonia romana di Copia, edificata sul precedente impianto urbano di Ippodamo di Mileto.

Oggi i resti sovrapposti delle tre città antiche, Sybaris, Thourioi e la romana Copia, affiorano durante gli scavi del Parco Archeologico di Sibari, creando un unicum in tutto il mondo occidentale.